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20 Jan 2010 La Terra Cava, realtà o finzione?Alcuni anni fa, un sottomarino statunitense ha scandagliato il fondo dell'Oceano Artico per effettuare l'aggiornamento delle mappe oceaniche, dopo alcuni giorni di perlustrazione il giornale "Nature" riportò la scoperta di due grandi vulcani sotto la massa di ghiaccio, dove nessuno aveva mai lontanamente sospettato prima. Si trovano alla profondità di 3 km e coprono un'area di circa 450 km quadrati di fondale marino. Il Capitano americano John Cleves Symmes, il 10 aprile 1818, fece scalpore per aver inviato una lettera contemporaneamente al Congresso degli Stati Uniti, ad alcuni direttori d'importanti Università e ad un certo numero di studiosi di spicco. Il testo era questo: "Al mondo intero; io dichiaro che la Terra è cava e abitabile internamente [...]". Continuava affermando che la Terra era formata da molteplici sfere concentriche e che ai Poli c'erano due enormi buchi attraverso i quali entravano atmosfera, terre e mari. Prevedendo la reazione di chi avrebbe letto la sua lettera, il Capitano Symmes allegò un certificato medico in cui era scritto che era in possesso delle sue facoltà mentali. Assolutamente convinto delle sue idee, nel gennaio del 1823, richiese al Congresso il finanziamento d'una spedizione per il Polo Sud, che tuttavia fu respinto. Pubblicò allora le sue teorie in un libro dal titolo "Theory of concentric Spheres", che permise in seguito a Joseph Reynolds di convincere il presidente John Quincy Adams a finanziare la spedizione del 1829, che fu però un totale fallimento. Quasi mezzo secolo più tardi, il noto scrittore esoterista Edward George Bulwer Lytton pubblicò "The coming Race" (La razza che verrà) in cui affermava che sottoterra vivevano i superstiti d'una razza superiore che erano scampati al cataclisma che aveva quasi annientato la civiltà precedente. In questo libro si parlava per la prima volta del Vril, la forza misteriosa in possesso della razza della Terra Cava... Nel 1906, lo scrittore americano William Reed, nel libro "Phantom of the Poles" (Fantasma dei Poli), continuò a parlare della terra Cava e del suo accesso ai Poli. Le sue teorie furono confermare e ampliate nel 1920 da un altro scrittore americano, Marshall B.Gardner, che scrisse "A Journey to the Earth's Interior" (Viaggio al centro della Terra). Le convinzioni espresse in questi due lavori, che ispirarono qualche decennio più tardi scrittori e registi, furono confermate dalle spedizioni polari del Contrammmiraglio Richard E.Byrd in Artico (1947) e in Antartico (1956), in cui dichiarò d'essersi spinto per 1.700 miglia oltre il Polo Nord e per 2.300 oltre il Polo Sud... Byrd, dopo la prima spedizione, affermò di essere "entrato" in un territorio misterioso privo di ghiaccio e non segnato sulle carte, accessibile mediante aperture che conducono all'interno... Dopo un primo messaggio radio trasmesso dal suo aereo e un breve comunicato stampa, le scoperte di Byrd furono tacitate e soppresse dalle agenzie governative. Ovviamente, visto che non poteva trattarsi della descrizione della superficie artica! Byrd aveva parlato di un clima mite e un territorio verde con laghi, montagne e animali; ne descrisse anche qualcuno. Dobbiamo pensare che fosse impazzito o piuttosto che avesse scoperto le prove dell'esistenza della Terra Cava? Ma all'estremo Nord, non dovrebbe fare più freddo ed esserci meno cibo? E allora perché tutti gli esploratori nordici, e perfino gli Inuit (gli esquimesi), riferiscono che più a Nord ci si spinge, più la temperatura sale (!) a causa di un certo "vento caldo"... Come mai all'estremo Nord, dove non ci dovrebbe essere vegetazione, sono stati visti in varie occasioni uccelli sconosciuti, lepri, api e farfalle? Da dove venivano? Dove potevano nutrirsi? E da dove venivano i tronchi di conifere, i fiori e i semi trovati nell'acqua artica? Quale fiume li ha trasportati? E infine, perché gli iceberg sono fatti d'acqua dolce? Per le prime domande ognuno può trarre da sé le sue conclusioni. Per l'ultima, risponderò con le parole di William Reed: "Gli iceberg si formano nell'interno della Terra, dove la temperatura è calda; i fiumi scorrono verso la superficie esterna, attraverso l'apertura polare. Una volta toccato l'esterno, nel Circolo Polare Artico, dove la temperatura è bassissima, le foci dei fiumi gelano, generando così gli iceberg. Questo dura per mesi fino a quando, a causa dell'elevamento della temperatura estiva e del caldo che promana dall'interno, gli iceberg si distaccano dalle foci e vengono trascinati dall'Oceano". La Marina Militare Americana sta cominciando a pensare che sotto il Polo Nord succedano cose alquanto strane... anche se la NASA ha polverizzato la teoria della Terra Cava spiegando che i loro satelliti non vedono buchi ai Poli... In ogni caso (a prescindere che i vulcani sottomarini dell'Artico dormano o no), grazie al contributo dell'effetto serra (e di "altro" di cui non si parla) il pack è arrivato la scorsa estate al suo minimo e sta continuando a sciogliersi, destando notevole allarme. Sentiamo parlare continuamente del riscaldamento globale che sta distruggendo gli ecosistemi. Qualcuno predisse che la temperatura media della Terra sarebbe potuta aumentare anche di 10,4 gradi nei prossimi cent'anni. Oggi, alla conferenza mondiale sugli effetti del clima di Parigi, abbiamo saputo (!) che l'aumento di temperatura potrebbe toccare i 2 gradi (meno male, evidentemente prima si erano sbagliati...), mentre le emissioni di CO2 "passate e future" continueranno a "contribuire al riscaldamento e al rialzo del livello del mare per oltre un millennio". Sappiamo che il ghiaccio si sta sciogiendo in Antartide e che la neve del Kilimanjaro sta sparendo. A Parigi, in questi giorni, affermano che il ghiacco sciolto potrebbe far aumentare il livello marino di 60 centimetri puntualizzando che la colpa è nostra... Nel 2002, a una famosa conferenza dell'"American Geophysical Union" tenutasi a San Francisco, ben 9.000 geofisici convenuti da tutto il mondo concordarono che le grandi civiltà del passato non scomparvero per aver commesso azioni sbagliate, ma per dei cataclismi naturali. Questi scienziati sono convinti che il livello del mare possa aumentare di oltre 6 metri entro l'anno 3000. Tra un centinaio d'anni, forse, l'idea di trasferirci sottoterra o di terraformare Marte non sembrerà più così ridicola come oggi. Però forse sarà troppo tardi.
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