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    22

    Jul

    2010



    La Storia

    PierLuigiIghina.jpgPier Luigi Ighina, scienziato italiano, nato il 23 giugno 1908, è morto l’8 gennaio 2004. E’ stato per anni assistente di Guglielmo Marconi, diventandone in seguito erede cognitivo per quanto attiene agli studi sull’elettromagnetismo. Fu autore di un libro controverso sulle sue teorie e i suoi esperimenti nel campo della polarizzaione univoca del campo elettromagnetico, lavoro già cominciato dal fisico Majorana, dal titolo “L’atomo magnetico”.

    Le teorie di Ighina, assolutamente non ortodosse , sono state oggetto di scherno da parte della comunità scientifica, anche se si sono interesati ai suoi particolari studi.
    La RAI, durante una trasmissione del format Report dell’anno 1998, lo ha intervistato e ne ha filmato in diretta un esperimento singolare di creazione e dissoluzione di un corpo nuvoloso, grazie ad uno strumento di sua invenzione installato nella sua fattoria di Imola.
    Durante l'ntervista gli fu domandato se aveva mai pensato di brevettare le sue invenzioni, affermò che tutte le volte che ha proposto a qualcuno le sue "invenzioni" non ha mai avuto riscontri positivi, spiegando ciò con motivazioni di natura complottistica. Ad esempio a proposito della "macchina della pioggia", una grossa elica rivolta verso l'alto composta da pale di elicottero, Ighina disse: «Ho mandato questa idea in Africa. Sa cosa mi hanno detto? Se la prenda e la porti via perché noi guadagniamo sulla mancanza di acqua»

    Ighina affrontò lo studio dell'atomo da una prospettiva alquanto diversa rispetto agli altri ricercatori: infatti, invece di sottoporre l'atomo all'azione di potenti campi magnetici o di particelle ad alta energia, decise di contenere il suo movimento usando altri atomi, definiti assorbenti, che impediscono agli atomi luce ed a quelli esterni di interferire nell'osservazione.
    Attraverso questo accorgimento e mediante il microscopio atomico lenticolare di sua invenzione, Ighina riuscì a classificare varie categorie di atomi in base alle loro differenti pulsazioni.
    Un concetto importante da sottolineare è che "l'atomo non oscilla, ma vibra, non si può dividerlo, sarebbe però possibile dividere la sua energia, ma non l'atomo stesso".
    La scoperta dell'atomo magnetico avvenne casualmente come scrive lo stesso Ighina: "Ero intento a queste prove quando, spostando inavvertitamente una calamita lì vicina, vidi che tutti gli atomi in osservazione si erano messi vertiginosamente in movimento scomparendo poi in una massa luminosa".
    L'atomo magnetico è il più piccolo rispetto agli altri atomi, possiede una pulsazione più veloce ed inoltre ha la caratteristica di "imprimere il movimento a tutti gli altri atomi, diventando così il promotore di essi".
    Una delle apparecchiature costruite da Ighina, il regolatore di vibrazioni atomiche magnetiche, si basa proprio sull'energia dell'atomo magnetico e più precisamente sulla variazione della frequenza di vibrazione della materia con la trasformazione della stessa.
    Con questa energia sarebbe possibile guarire qualsiasi malattia, fondere i metalli a distanza, produrre energia elettrica, neutralizzare le radiazioni, investigare il sottosuolo alla ricerca di giacimenti petroliferi o falde acquifere, aumentare i raccolti agricoli ed altro ancora.
    È indubbio che il campo magnetico sia fondamentale per la vita sulla Terra, anche se la scoperta di come sia possibile la trasformazione della materia e la produzione di monopoli magnetici risultano piuttosto difficile da concepire.
    Per Ighina, tutte le forze esistenti in natura sono il riflesso diretto e indiretto di un’unica forza primordiale che è l’energia che scaturisce dal Sole.
    Tale irradiazione solare riflettendosi si equilibra con sé stessa e condensandosi esplode e quindi s’irradia di nuovo e di nuovo si riflette e così si moltiplica.
    L’energia solare è una forza positiva che, riflettendosi, diventa negativa.
    Il Sole accoglie in sé questi suoi riflessi, li trasforma e li irradia nuovamente in maniera positiva e così via.
    Tale concezione ricorda quella di Reich sull’energia orgonica, distinta in orgone vitale (OR) ed orgone mortale (DOR). Noto è il macchinario di Ighina con cui egli riusciva (così sembra) a causare le precipitazioni o a diradare le nuvole.

    Pier Luigi Ighina durante l'intervista era ormai molto anziano, forse è stato intervistato perchè qualcuno voleva deriderlo e sminuire le sue invenzione, ma alcuni anni dopo le sue teorie furono applicate negli aerei attraverso le ormai famose scie chimiche, infatti fra le sostanze rinvenute si riscontrano oltre al bario e al titanio ebromuro anche l'alluminio.



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