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    17

    Feb

    2012


    Una galassia misteriosa si aggira per la via Lattea:

    MisteriosaGalassia.jpgNuovi misteri arrivano direttamente dall’Universo. Sembrerebbe che da qualche parte, nella Via Lattea, si aggiri una galassia che sfugge ai telescopi poichè composta principalmente da materia oscura, componente che pervade circa il 30 per cento del cosmo ma non è in grado di interagire con la luce. A scoprirla un team di ricercatori dell'Università della California guidati da Sukanya Chakrabarti, che ha battezzato la scoperta con il nome di Galassia X.

    Secondo quanto riportato dagli esperti, la Galassia X sarebbe dunque composta di materia oscura e pertanto non osservabile. Anche se, commentano gli studiosi, "la sua presenza è confermata dai modelli teorici". Secondo i calcoli, intorno alla Via Lattea graviterebbero circa ottanta galassia nane, dette galassie satellite, e solo una porzione di queste, denominate Gruppo Locale, è visibile.

    Chakrabarti ha però annunciato di aver trovato il modo per individuare la Galassia X, e i suoi 'simili'. Secondo lo specialista l’osservazione delle galassie satellite sarebbe possibile analizzando le distorsioni nella distribuzione di gas idrogeno atomico freddo nelle galassie a spirale ai confini della Via Lattea. "Queste anomalie di gas - chiosa Chakrabarti - sono una spia del transito delle galassia satellite".

    Il segnale deriva delle "alterazioni nella distribuzione degli atomi di idrogeno che compongono i dischi di molte galassie a spirale", e che potrebbero rivelare non solo la massa, ma anche la distanza e la posizione di una galassia satellite.

    “La mia speranza è che questo metodo possa servire come uno strumento di indagine della distribuzione della massa e della materia oscura nelle galassie, nello stesso modo in cui le lenti gravitazionali sono diventate oggi uno strumento di indagine per le galassie distanti”, spiega Chakrabarti. E aggiunge: “Questo approccio ha vaste applicazioni in molti campi della fisica e dell’astronomia. Per rilevare indirettamente la materia oscura e le galassie nane dominate da materia oscura, le dinamiche planetarie, e l’evoluzione delle galassie guidata da impatti di galassie satellite”.

    A fargli eco il suo collega Blitz: "Il metodo che usiamo è come determinare le dimensioni e la velocità di una nave osservando la sua scia. Si osservano onde provenire da molte navi, ma si deve essere in grado di separare la scia di una barca di medie e piccole dimensioni da quella di una nave da crociera”.

    La tecnica di Chakrabarti e Blitz si basa su osservazioni radiotelescopiche ad alta risoluzione. I dati utilizzati per testare la posizione di Galassia X provengono dal database di Hi Nearby Galaxy Survey creato grazie al Very Large Array, e dai dati ottenuti dall’Australia Telescope Compact Array.

    La Galassia X risulterebbe comunque essere circa un centesimo della massa della Via Lattea e attualmente si troverebbe a circa trecento mila anni luce dal centro galattico.

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