Per fare in modo che gli errori di valutazioni su di un soggetto potenzialmente telepatico si riducano, ha la sua fondamentale importanza l’analisi quantitativa del fenomeno. Questo tipo di analisi, a cui dedicherò un completo articolo, associata al calcolo delle probabilità e alla statistica, fa in modo di dimostrare che
1) il fenomeno esiste e non è un puro caso o coincidenza di cose
2) permette di individuare i soggetti telepatici in una massa.
Questo tipo di studio fu comunque inaugurato dal Richet ma ebbe una completa evoluzione e specializzazione attraverso gli ormai più che famosi esperimenti del professor Rhine nel suo laboratorio parapsicologico di Duke.
La ricerca qualitativa invece serve per approfondire la dinamica del fenomeno. Resta il fatto che spesso il fenomeni telepatico si lascia confondere con il fenomeno della chiaroveggenza. Il prof. Mundle chiarì questa “diversità” elaborando due precise definizioni: La telepatia è una percezione extrasensoriale la cui fonte è un’altra persona mentre la chiaroveggenza è pur sempre una percezione extrasensoriale ma dovuta a situazioni oggettive o comuni ambienti, oggetti.
Al Terzo Convegno di Ricerche Psichiche l’Ingegnere chimico René Warcollier presentò una relazione sulle trasmissioni telepatiche a grande distanza, affermando che la distanza non influisce sulla trasmissione. Nel 1928 però trasmissioni telepatiche a grande distanza (Atene – Parigi o Atene Varsavia) ad opera della società di Ricerche Psichiche Greca non ebbero risultati soddisfacenti cosa giustificata dal fatto che furono utilizzati gruppi di persone e non singoli. Ciò portò al dubbio che esperimenti effettuati non da singoli agenti trasmittenti e riceventi danno origine a “interferenze” che portano all’annullamento dele trasmissioni. Diversi anni dopo vennero effetuati anche esperimenti di telepatia tra animali ed esperimenti tra diverse specie vegetali.
Restano tre fondamentalmente, secondo gli studiosi, le cause del fenomeno telepatico: – l’energia elettrica e quindi l’elettromagnetismo del cervello umano; – l’esistenza di uno psichismo universale; – fonti di energie ancora non scoperte che risponderebbero comunque alle leggi fisiche conosciute.