clima – MondoMisteri http://mondomisteri.altervista.org/blog MondoMisteri: Il portale dei misteri Wed, 05 Feb 2014 22:43:28 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.2 /favicon.ico clima – MondoMisteri http://mondomisteri.altervista.org/blog 32 32 Rarissima neve sulle piramidi http://mondomisteri.altervista.org/blog/rarissima-neve-sulle-piramidi/ http://mondomisteri.altervista.org/blog/rarissima-neve-sulle-piramidi/#respond Mon, 16 Dec 2013 08:14:46 +0000 http://mondomisteri.altervista.org/blog/?p=2305 Una nevicata record ha messo in ginocchio il Medio Oriente. Giovedì 12 dicembre un’ondata di gelo ha colpito paesi come la Siria, la ...

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neve-piramidiUna nevicata record ha messo in ginocchio il Medio Oriente. Giovedì 12 dicembre un’ondata di gelo ha colpito paesi come la Siria, la Giordania, il Libano, la Turchia, Israele e i territori palestinesi. Neve anche in Egitto e sulla sua capitale Il Cairo, dove non ne cadeva così tanta da 374 anni. L’ultima nevicata risale infatti al 1639, durante la ’piccola era glaciale‘.

Una condizione climatica straordinaria che ha regalato immagini suggestive di località dove il fenomeno è più unico che raro, ma che ha aggravato la condizioni di molte popolazioni, in particolare dei profughi siriani (sono già due i bambini siriani che hanno perso la vita) e di tanti palestinesi. Il maltempo rende difficile l’arrivo di aiuti umanitari e ogni tipo di soccorso, sia interno che della comunità internazionale, e molti siriani dell’opposizione rischiano di morire di fame. Oltre al cibo, mancano rifornimenti e tante abitazioni sono inagibili, ragione per cui molti sono stati costretti ad abbandonarle.

Disagi anche ad Hamas e nella Striscia di Gaza, dove si registrano parecchi sfollati e in molte zone mancano corrente elettrica e riscaldamento. La Cisgiordania, oltre alla neve e al freddo polare, è stata colpita da piogge intense e si trova ora in regime alluvionale.

A Gerusalemme, da ieri, venerdì 13 dicembre, è caduto in meno di 24 ore oltre mezzo metro di neve, e le precipitazioni potrebbero continuare anche nei prossimi giorni (gli esperti parlano della più grande nevicata dicembrina degli ultimi 60 anni).

Il sindaco della città ha chiesto l’intervento delle forze armate, che sono riuscite a trarre in salvo almeno duemila persone (alcune delle quali con sintomi di assideramento), e ha consigliato ai cittadini di non avventurarsi fuori casa. La capitale di Israele pare si trovi ora in uno stato di isolamento dal resto del paese. L’unico mezzo per poter lasciare o entrare nella città è quello ferroviario, letteralmente preso d’assalto da migliaia di persone.

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Corrente del Golfo 2012 http://mondomisteri.altervista.org/blog/corrente-del-golfo-2012/ http://mondomisteri.altervista.org/blog/corrente-del-golfo-2012/#respond Sat, 27 Oct 2012 09:16:19 +0000 http://mondomisteri.altervista.org/blog/?p=592 la Corrente del Golfo ha deviato verso nord rispetto al suo normale percorso. Gli scienziati hanno dichiarato che è un evento epocale con conseguenze estremamente significative. Siamo alle soglie di una nuova era glaciale, o è un semplice ciclo climatico?

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CorrenteGolfoIl clima attuale è diverso, se pur non di molto, da quello della prima metà del secolo. Secondo molti studiosi di climatologia, però, tutto ciò è normale dato che le variazioni climatiche ci sono sempre state nella storia del nostro pianeta. Anzi, se nella parola “clima” è possibile includere anche le vicende giornaliere del tempo, diventa facile intuire che il mutamento avviene in ogni istante: dalle raffiche di vento che si verificano in una frazione di minuto, alle variazioni lentissime compiutesi in migliaia di anni durante le ere geologiche. Ogni fenomeno, pertanto, ci offre la prova che il clima è in costante fluttuazione.

Inoltre se consideriamo soltanto le vere oscillazioni del clima, tralasciando i fenomeni di breve durata legati all’evoluzione giornaliera delle condizioni atmosferiche, è doveroso rilevare in primo luogo che queste, in certe epoche, sono state di grande entità, così da sconvolgere il paesaggio naturale. Le più forti variazioni della temperatura, e di conseguenza dell’ambiente geografico collegato con il clima, si sono verificate al passaggio da una glaciazione a una fase di clima caldo (o almeno mite) e viceversa, sia in quelle regioni che in momenti diversi sono state ricoperte e poi liberate dalle calotte glaciali, sia nelle aree immediatamente contigue all’espansione dei ghiacci.

Se il clima è animato da un costante mutamento, ciò avviene come risposta a varie cause oscillanti, alcune delle quali di carattere planetario o regionale (le eruzioni vulcaniche, le variazioni della copertura vegetale), altre dovute all’azione diretta dell’uomo sull’atmosfera (i molteplici inquinamenti causati dalle nostre attività).

Non va trascurato, inoltre, che secondo autorevoli astronomi britannici il sole in un ciclo di 11 anni passa da un aspetto senza macchie a uno maculato, con macchie scure. Nel XVII secolo il periodo del gelo del Tamigi coincise di fatto con la totale assenza di macchie solari.

Altre variazioni cicliche di lunga durata sono imputabili ad alcuni movimenti della Terra nello spazio, al punto di dar luogo nel loro insieme, a sensibili variazioni della radiazione solare incidente sulla Terra e di conseguenza anche a vere e proprie anomalie climatiche.

Nel presente articolo intendo occuparmi particolarmente dell’influenza sul clima causato dai grandi moti oceanici, con riferimento alla “Corrente del Golfo”.

E’ noto, da tempo, che le grandi correnti marine rappresentano un fattore essenziale della distribuzione del calore e di umidità su tutta la superficie terrestre, e che gli oceani, nel loro complesso, trasportano oltre metà del flusso globale di calore dall’equatore ai poli; essi, dunque, hanno un ruolo importante come fattori climatici.

Ne consegue che le variazioni della loro energia interna rappresentano delle cause altrettanto importanti dei mutamenti periodici o aperiodici del clima.

La sopravvivenza della corrente del Golfo è legata a un equilibrio di salinità del mare, nel senso che se la salinità scende oltre un certo livello allora la Corrente del Golfo potrebbe attenuarsi o addirittura bloccarsi.

A tale proposito numerosi studiosi della storia del clima hanno, dopo attenti studi, affermato che la serie di inverni rigidissimi che investirono l’Europa nel medioevo, fu causata da un blocco della Corrente del Golfo dovuto a un pregresso riscaldamento climatico (molto probabilmente per una più intensa attività solare) che fece sciogliere grandi quantità di ghiacci presenti nella Groenlandia, che, alterando in tal modo quel delicatissimo equilibrio di salinità, avrebbe provocato un suo “inceppamento”.

Ottobre 2011: la Corrente del Golfo ha deviato verso nord rispetto al suo normale percorso, provocando delle temperature oceaniche maggiori del normale lungo le coste del New England: è quanto risulta da uno studio del Woods Hole Oceanographic Institution.

Gli scienziati  hanno dichiarato che è un evento epocale con conseguenze estremamente significative. Una possibile spiegazione è che la crescente potenza della corrente del Labrador abbia deviato la corrente del Golfo e questo potrebbe produrre effetti anche catastrofici nel Nord Europa.

Ottobre 2012: La deviazione verso Nord-Ovest (canale del Labrador) della CDG provoca il riscaldamento del Canada (dove si è avuta pochissima neve nello scorso anno) e della Groenlandia (dove a luglio in 2 settimane si e’ sciolto il 95% della neve precipitata durante l’inverno), ma al contempo provoca il raffreddamento dell’Europa (dove si hanno inverni sempre più freddi dal 2007 in poi).

Nel medio-lungo termine il raffreddamento continuerà… ma sarebbe più logico parlare di meridianizzazione delle correnti… ovvero salite di aria calda durante le estati (sempre più brevi) e discese artiche durante l’inverno (sempre più lunghi)

Siamo alle soglie di una nuova era glaciale, o è un semplice ciclo climatico?

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Cambiamenti Climatici http://mondomisteri.altervista.org/blog/cambiamenti-climatici/ http://mondomisteri.altervista.org/blog/cambiamenti-climatici/#respond Fri, 03 Feb 2012 16:05:18 +0000 http://mondomisteri.altervista.org/blog/?p=679 La nuova minaccia per il clima mondiale è una semplice cupola naturale che si è formata nell’Artico negli ultimi anni. La causa è un accumulo di acqua dolce proveniente dai fiumi europei e asiatici nell'area Occidentale del Polo Nord.

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CambiamentiClimaticiBuco dell’ozono? Riscaldamento globale? Nulla di tutto questo. La nuova minaccia per il clima mondiale è una semplice cupola naturale che si è formata nell’Artico negli ultimi anni. Lo hanno notato i ricercatori del Centre for Polar Observation and Modelling dell’University College di Londra ed i loro colleghi del National Oceanography Centre, i quali hanno individuato un accumulo di acqua dolce proveniente dai fiumi europei e asiatici nell’area Occidentale del Polo Nord.

Ma cosa potranno fare dei fiumiciattoli in confronto ai ghiacci artici?
L’acqua dolce è sempre stata presente in Artico riversata dai fiumi euroasiatici. Ma mai si era misurata in così grande quantità e con una crescita progressiva tanto rilevante. Oltre il 10 per cento di tutta l’acqua dolce dell’Oceano Artico si è concentrato sotto l’immensa cupola. Un cambiamento nella direzione dei venti come è avvenuta anche in passato – spiegano gli scienziati – potrebbe causare il deflusso della massa d’acqua accumulata nell’Oceano Atlantico rallentando la corrente del Golfo che garantisce un clima mite all’Europa rispetto ad altre regioni alle stesse latitudini.

In breve: l’accumulo è accertato che va avanti dal 2002. Da quell’anno, ma forse anche da prima, questo verrà accertato dalle registrazioni del satellite, i flussi d’acqua dei fiumi che finivano nella zona hanno cominciato a congelarsi, creando una sorta di cupola di acqua dolce che oggi raggiunge i 15 centimetri di altezza. Si stima che al di sotto di essa siano pronti 8 mila chilometri cubi di acqua (circa il 10% di tutta l’acqua artica), una quantità abnorme che però non dovrebbe rimanere lì per sempre.

Il motivo per cui questi fiumi che sono sempre arrivati lì ora comincino a formare questo accumulo non è chiaro, ma si sospetta sia responsabilità dei forti venti artici che portano al congelamento di quest’acqua. Ma secondo gli stessi ricercatori se questi venti dovessero cambiare, la cupola potrebbe sciogliersi, ed il deflusso arrivare sin nei nostri oceani. Le conseguenze sarebbero devastanti, la prima delle quali sicuramente il blocco della Corrente del Golfo che garantisce all’Europa il suo clima mite. Senza di essa lo scenario sarebbe simile a quello del film The Day After Tomorrow di Roland Emmerich, in cui gli Stati Uniti vengono congelati improvvisamente a causa di un cambiamento repentino delle temperature globali.

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