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L’arca dell’alleanza

arca_alleanza(Tradotto con google.)
Com’è strano che una cosa così sacra sia sparita nel nulla, possibile che quando il fatto accadde non sia stato registrato? Sembra che l’arca sia stata ritrovata in circostanze, definite miracolose, da un archeologo americano,  il 6 gennaio 1982. Il nome di questo archeologo è Ron Wyatt.  La storia comincia nel 1978, quando Ron Wyatt stava nuotando nel mare di Ashkelon, uno dei posti più antichi della Filistia, dove abitavano i filistei. Con un piede toccò qualcosa e notò che era un pezzo di un antico vaso d’argilla. Dopo vari studi risultò essere un vaso che era in uso essere sotterrato con le persone decedute. Quando questa novità fu portata al direttore delle antichità a Gerusalemme, ne fu entusiasta e questo servì ad introdurre Ron a questa autorità. Questo fatto del tutto accidentale si rivelò più tardi importante per il proseguimento di questa storia. Infatti quando la loro conoscenza si era fatta più stretta e stavano parlando del più e del meno, passando per caso dalle parti del calvario, Ron sbottò dicendo:” Questa è la grotta di Geremia! L’arca si dovrebbe trovare la dentro!” Il direttore disse spontaneamente: “Allora la devi trovare!” Ron fu sorpreso per 2 motivi, il primo perché  non si era ancora reso conto del perché della sua affermazione, infatti non stava per niente pensando all’arca, e questo secondo me è il miracolo numero uno. E la risposta entusiastica e la richiesta di trovarla da parte del direttore, fu secondo me il miracolo numero 2. Infatti era molto insolito offrire ricerche di materiale così importante nel suolo ebraico ad un archeologo straniero. Qui stiamo sicuramente parlando del più sacro artifatto del mondo ebraico e non di un semplice reperto archeologico.  Comunque Ron dovette tornarsene negli Stati Uniti e passò più di un anno prima che potesse tornarsene colà con i due figli per cominciare gli scavi. Incontrandosi con il direttore, apprese che il sito apparteneva ad un arabo ed ad un europeo. Dovevano ottenere un permesso da entrambi per scavare in quel luogo. Sorprendentemente, entrambi dimostrarono la più piena disponibilità, senza neanche chiedere di cosa stessero cercando.  Così in quell’anno, 1979, l’arduo e lento lavoro di scavo cominciò. Il loro scavo era più o meno di fronte al Golgota a molto vicino alla tomba di Gordon. Cominciando dalla cima loro iniziarono a rimuovere le pietre e le immondizie ed arrivarono sopra un ripiano in cui trovarono 3 buchi sulla roccia. Ognuno di questi buchi era di circa 13 centimetri quadrati e profondi un metro. Inoltre, ogni buco aveva un tappo sulla cima che conteneva sulla cima il modello delle dita per una più semplice presa manuale. Era abbastanza ovvio che avevano trovato il sito della crocifissione: i pali della quale si sarebbero adattati perfettamente ai 3 buchi nel terreno che erano stati tappati per poterli conservare per un uso ulteriore se ve ne fosse stata la necessità. Dietro questi buchi c’era una rupe alta 12 piedi, vi erano sporgenze intagliate nella roccia, sulle quali poteva essere posti i dettagli dei crimini commessi da coloro che erano stati crocifissi. Quella mediana era sicuramente la più importante ed era riservata per il peggiore dei criminali. Noi leggemmo ciò che Pilato ordinò di scrivere:”Questo è Gesù di Nazareth il Re dei Giudei”. una dichiarazione che fece assai arrabbiare Caiafa ed il Sinedrio, ma loro non avevano alcuna autorità di cambiarla.    Fra le macerie furono ritrovati alcune monete dell’epoca, nessuna delle quali era dopo il 130 dopo Cristo, e questo dimostrava che il luogo era stato ricoperto dopo quella data ed andato in disuso. Questo si adatta perfettamente con la storia, dato che la distruzione finale di gerusalemme avvenne dopo la rivolta di Bar Cochba nel 132- 135 dopo Cristo.  Un ulteriore lavoro di scavo a questo livello rivelò i resti di una costruzione che misurava a 40 piedi dal dirupo e 22 piedi di larghezza ed era stata costruita sopra il buco centrale che doveva essere la croce di gesù. Fu pensato che fosse una cappella usata dai primi cristiani, che veneravano il sito del grande sacrificio del Maestro. A questa idea fu data una maggiore enfasi quando fu scoperta una larga pietra circolare sul pavimento di questa costruzione, abbastanza vicina al buco della croce suddetta. La pietra misurava 13 piedi e 2 inches in diametro, ed era spessa circa 9 inches. Era noto che pietre di questo tipo erano usate per chiudere l’entrata di sepolcri. Ma questa era veramente grande.

 

Qui vi era l’evidenza che la grande pietra tombale trovata nella cappella superiore, era davvero la pietra usata per coprile l’entrata della tomba di Gesù. Era una pietra possente, come la scrittura dichiara, una pietra che richiedeva che molti uomini spingessero per suggellare l’entrata. Ma chiunque movesse la pietra lo doveva fare senza rimuovere la verga di metallo di 2 inches. In altre parole, fu opera dell’angelo, che, ci è detto, rotolò indietro la pietra. Va spiegato che la pietra non poteva essere rotolata a destra a causa della pietra per bloccarla che era stata costruita nella fossa, presumibilmente per arrestarne il movimento. Per caso, abbastanza recentemente la tomba di Erode il Grande è stata trovata di recente in Gerusalemme, e la pietra tombale misurava giusto 4 piedi e mezzo in diametro, esattamente un terzo del diametro della grande pietra che Giuseppe di Arimatea aveva fatto per questo sepolcro. Proseguendo lo scavo, conclusiva evidenza fu ottenuta che questo era il vero sito della crocifissione, e che la chiesa primitiva aveva costruito una cappella a testimonianza della crocifissione e della tomba. Era già noto che il posto della morte o “Calvario” era il posto tradizionale per i sepolcri, musulmani, ebrei e cristiani. E che nell’antichità era il posto dove i criminali venivano lapidati a morte. (Nella Mishna è chiamato Beth ha Sekelah, letteralmente ” casa della lapidazione”. Era qui che Stefano, probabilmente, fu lapidato. Anche era il posto riconosciuto per le esecuzioni pubbliche dei criminali ebrei. Di solito gli ebrei usano sputare alla collina del Calvario e lanciano pietre e maledicono il “distruttore della loro nazione”. Tutto ciò e una chiara evidenza che era davvero il posto della crocifissione e della sepoltura del Cristo.    Comunque ulteriore investigazione mostrava anche un altro importante fatto. Dentro il buco della croce del Cristo, loro trovarono una fessura sulla parte sinistra, che proseguiva giù nella roccia. Questa era una evidenza del terremoto che avvenne durante la crocifissione e morte del Cristo. Questo ritrovamento fu di suprema importanza, ma non fu apprezzato che molto più tardi.  Lo scavo non aveva ancora trovato l’entrata di alcuna grotta che potesse ospitare l’arca. Il lavoro era estenuante e lento, carrelli pieni di detriti e rifiuti andavano e venivano. Due anni passarono ed i 3 uomini si stavano stancando e scoraggiando. a quel periodo stavano scavando in uno stretto solco contro la faccia della roccia, e solo un uomo poteva lavorare in quello spazio angusto. Così lo facevano a turno, mentre gli altri 2 portavano via i detriti dal terreno.  Improvvisamente un giorno quando Ron Wyatt stava scavando alla base del solco, alzò il suo sguardo e sopra di lui c’era un uomo molto alto che vestiva i classici abiti degli arabi.  “Dio ti benedica Ron, per ciò che stai facendo”  “Chi sei? come fai a sapere che cosa sto facendo?”  “Io so tutto”  “Vivi qui vicino?”  “No”  “Come fai a sapere il mio nome? Da dove vieni?”  “Vengo dal Sud Africa e sto andando alla Nuova Gerusalemme, Dio ti benedica.”  Ron balzò su come l’uomo si allontanò. Raggiungendo la cima del fosso chiese agli altri 2 che strada avesse preso l’uomo, ma loro risposero che non avevano veduto alcuno nei paraggi. Fu allora che Ron capì di aver conversato con un angelo, che gli era stato mandato per incoraggiarlo a proseguire l’opera. Questo era il miracolo numero 4.    Con rinnovato entusiasmo proseguirono nei lavori fino a che giunsero ad un punto dove vi erano segni dell’entrata della grotta. Era il Gennaio del 1982, e 4 anni erano passati da quando Ron conversò per la prima volta con il direttore riguardo l’arca dell’alleanza. In fretta entrarono nella grotta, ma il pertugio era troppo piccolo Perché tutti potessero entrarvi. Dettero una piccola torcia ad un piccolo ragazzo, che tra l’altro era il figlio del padrone arabo del sito. Il ragazzo vi entrò ma presto tornò indietro bianco come un fantasma.  “Cosa c’è dentro? Cosa c’è dentro?” Esclamò e da allora ha sempre rifiutato di spiegare ad alcuno ciò che vide.    Il buco fu allargato fino a che di sufficiente misura per permettere a Ron di penetrarvi. Erano le 2 del pomeriggio del 6 Gennaio. Ron si trovò in una larga camera che misurava 22 piedi dall’entrata alla parete più lontana, era 14 piedi di larghezza e circa 8 piedi dal pavimento al soffitto. La davanti a lui utensili sacri del tempio si Salomone, l’altare delle offerte bruciate, il tavola della presentazione del pane e l’altare dell’incenso. Questi erano coperti con pelli, sulle quali erano poste dei pezzi di legno e sulla cima di questi vi erano mucchi di roccia e pietra.  Ma Ron divenne consapevole che nel di dietro della grotta c’era qualcos’altro e che era stato chiuso nella parete, così che solo dall’alto poteva essere visto. Come i suoi occhi si abituavano alla tenue luce, comprese che stava guardando ai 2 cherubini con le ali aperte che stavano sul propiziatorio o sedia della misericordia come viene chiamata in inglese. ERA L’ARCA DELL’ALLENZA! Ron fu sopraffatto e svenne, fu inconscio per quasi 45 minuti. Uscendo annunciò la sua scoperta. Il direttore delle antichità fu informato e di corsa si diresse al sito e stava quasi per entrare nella grotta, ma così facendo la sua schiena urtò da qualche parte e dovette essere portato all’ospedale dove rimase paralizzato per quasi 2 settimane. Fu udito asserire che non avrebbe più cercato di penetrare nella grotta e vedere l’arca. Questo era il miracolo numero 5.  Ron prese una Polaroid ed entrò nell’antro e fotografò l’arca. Sull’immediato sviluppo, la pellicola era quasi completamente annebbiata, non dappertutto, ma solo per coprire la porzione dove c’era l’arca. Allora Ron provo di usare la sua camera a 35 millimetri e quando le foto furono sviluppate, queste erano pure annebbiate, Fu usata allora una video camera e lo stesso problema si riproduceva costantemente. Strane cose stava accadendo per impedire al mondo di vedere l’arca. Questo era il miracolo numero 6.  Io ho visto personalmente questo video, e tutto è ben visibile, tranne dove si trova l’arca e davanti vi è solo una nube dorata. Ron ha dipinto nel riquadro offuscato ciò che vide ed i cherubini sono di forma umana con le ali aperte sopra l’arca.  A questo punto un ufficiale ebreo improvvisamente decise di fermare ogni ulteriore lavoro sul sito. Era un grosso problema e Ron ed i suoi amici pregarono Dio affinché potesse ovviare al problema. La preghiera ebbe la sua risposta quasi immediatamente, Perché l’uomo ebbe un attacco di cuore e morì. Questo era il miracolo numero 7.  Un altro uomo mostrò una grande curiosità ed interesse in ciò che stava accadendo e provò di saperne di più su ciò che Ron stesse facendo e dove lavorasse, ma Ron rifiutò di dare qualsiasi informazione. Comunque, questo uomo era determinato e seguì i lavori di nascosto tanto che alla fine scoprì che cosa stavano facendo. Fece una conferenza stampa per le nove del mattino successivo, era pronto di divulgare al mondo il loro segreto, ma la mattina successiva alle 8 fu trovato morto in un lago di sangue essendo stato sparato dal PLO per qualche scopo non noto. Questo era il miracolo numero 8.    Quando le autorità ebraiche seppero del ritrovamento, si trovarono in una brutta situazione. Dovevano vivere in un paese estremamente religioso che non si sarebbe fermato in nessuna maniera pur di vedere l’arca, e certamente avrebbero voluto essere certi della sua autenticità. Gia vi erano stati tentativi di far saltare per aria il Duomo della Rocca, il sacro sito arabico dove riposa il posto in cui Abramo stava per sacrificare Isacco. Questa moschea si trova sulla piattaforma del Tempio e molti giudei farebbero di tutto pur di toglierla di mezzo, affine di ricostruire un nuovo tempio nello stesso posto. La scoperta dell’arca dell’alleanza avrebbe sicuramente generato l’atto finale di questo desiderio, ma ciò avrebbe messo il medioriente nel mezzo di una “guerra santa di inimmaginabile orrore e devastazione. Il risultato fu che il Parlamento Israeliano chiese a Ron di costruire una porta sulla grotta, coprirla di terra e piantare arbusti e cespugli per confondere il luogo. e cosi è rimasto per 17 anni. Io non so cosa abbiamo in mente gli israeliti per il futuro, ma se loro decidessero di rendere questo fatto pubblico, allora io sto giusto pensando a cosa potrebbe fare il Signore, lo permetterebbe? I fatti precedentementi accaduti farebbero pensare che Dio è interessato nel mantenere la preservazione ed il segreto su questo sacro artefatto.  Comunque la storia non è finita qui, direi che sta per venire il bello, anche se ciò che è stato scritto finora non è sicuramente da trascurare.  Ho detto precedentemente che vi era una fessura nella roccia sulla parte sinistra della croce che si trovava nel mezzo, o meglio la croce di Cristo. Una fessura causata da un terremoto. Fu solo quando Ron guardò più da vicino l’arca dell’alleanza in maniera più dettagliata che comprese che cosa stava guardando. Proprio sopra la parte sinistra del propiziatorio o sedia della misericordia, il soffitto della camera mostrava una apertura più grande e dentro questa fessura vi erano copiose quantità di sangue umano secco. Inoltre, il propiziatorio o sedia della misericordia stesso conteneva un grande ammontare di questo sangue. Quando furono prese le misure del luogo fu scoperto che la fessura nel buco della croce di Cristo guidava esattamente giù alla fessura sottostante, e così era possibile per il sangue raggiungere la parte inferiore della grotta, dove si trovava l’arca.  Deve essere tenuto in mente che dopo che Gesù morì e che il terremoto spacò la terra, un soldato romano ferì il Signore con la sua lancia nel costato.  Presumibilmente la lancia entrò nel cuore del Signore, Perché “sangue ed acqua” ne fuoriuscirono. Il Signore morì Perché il suo cuore cedette dall’agonia del sopportare il peso dei peccati del mondo. La sua non fu una morte normale di uno che era stato crocifisso. I 2 ladroni ebbero le loro gambe fratturate per accelerare la morte, era infatti necessario secondo la legge ebraica, che nessun uomo dovesse rimanere colà per il giorno del Sabato che andava ad iniziare verso le 6 pomeridiane.  Fu allora che Dio Padre ruppe le rocce con il terremoto per produrre una via per il sangue perfetto del Cristo di raggiungere, attraverso la fessura creatasi, il sottostante propiziatorio. Ora, solo per un momento, soffermatevi su questo fatto. Geremia aveva depositato l’arca nella grotta circa 6 secoli prima (nello stesso periodo, secondo i mormoni cominciava la saga della famiglia Lehi e la stesura del libro di Mormon) senza alcuna conoscenza degli avvenimenti che sarebbero poi accaduti in questo venerdì santo. I romani che fecero i buchi non avevano alcuna conoscenza di ciò che era sotto i loro piedi, ne che loro stavano posizionando la croce del Cristo proprio sopra il sito dell’arca dell’alleanza, cioè nel posto più adatto per eseguire il PERFETTO SACRIFICIO COME RICHIESTO NEL TEMPIO. L’Agnello di Dio stava per versare il suo sangue dove milioni di altri, reali agnelli avevano prodotto l’espiazione dei peccati degli offerenti, adesso e per l’ultima volta questa sacra ordinanza veniva effettuata nel modo perfetto per adempire tutti i requisiti della legge ed innalzare il sovrano a salvatore di tutti gli uomini. Va anche considerato che fino al momento in cui i romani stavano predisponendo la croce del Salvatore non vi era alcuna fessura che faceva da tramite con il posto sottostante. Ma queste affascinanti coincidenze, in effetti accaddero. Certo sono coincidenze Perché coincisero esattamente affinché potesse accadere il tutto, ciò che voglio puntualizzare è che non vi fu alcun disegno umano in tutto questo, bensì un preciso disegno divino. Dio sa la fine fin dal principio. Questo era il miracolo numero 9 e secondo la mia opinione è il miracolo dei miracoli. In Ebrei leggiamo:” Perché è impossibile che il sangue di tori e di becchi tolga i peccati. Perciò entrando nel mondo, egli dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo, non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto:Ecco Io vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà. Ebrei 10:4-7 e 9:12  Nessuno dei sacrifici del Vecchio Testamento poteva togliere i peccati. Solo il sangue del Figlio di Dio poteva farlo. Ma i sacrifici dei figli di Israele erano accetti come risultato dei loro sacrifici per virtù della loro fede nella parola di Dio e delle leggi da Lui imposte. Poiché Gesù era l’agnello predisposto fin dalla fondazione del mondo, nella preconoscenza di Dio, Egli accettava quei sacrifici del suo popolo prima che il Salvatore venisse nel mondo. Il Calvario divenne il cardine della storia. Loro dovevano guardare in avanti, noi dobbiamo guardare indietro. Ogni cosa tramite la fede, l’uno in prospettiva, l’altro in rimembranza.    Prima che Ron chiuse la grotta, prese del sangue secco che era rimasto indisturbato per quasi venti secoli e lo porto in un laboratorio di analisi per un test. Usando un microscopio elettronico fu possibile trovare il contenuto dei cromosomi del sangue. Ron lo descrisse scrivendo a casa, dicendo che il sangue umano normale contiene 46 cromosomi, 23 per ogni genitore. X cromosomi sono femminili, e Y cromosomi sono maschili. Tutti i 23 cromosomi della madre erano presenti nel campione di sangue portato al laboratorio, ma solo UNO dei cromosomi maschili era presente, il Y cromosoma, mostrando che il sangue apparteneva ad un maschio, ma che COSTUI NON AVEVA UN PADRE UMANO. Questo è il miracolo 10 Il Signore aveva preservato il sangue fino a che l’uomo avesse gli strumenti tecnologici per determinare il contenuto dei suoi cromosomi, per cui provare che la sua paternità divina non era un mito, ma un fatto.    Questi sono i 10 miracoli connessi con la scoperta dell’arca dell’alleanza. Ve ne potrebbero essere altri che ho dimenticato, comunque sono abbastanza da fornirci una prova extra del sacrificio del Nostro Signore e di cosa ha significato per noi.    Mi piacerebbe aggiungere qualcosa di altro a questo scenario. Io ho un amico e fratello in Cristo che è un medico in pensione. In una eccitata conversazione telefonica che abbiamo avuto poco tempo fa, mi disse, riguardo il fatto del sangue, che lui era stupefatto e si era posto la domanda se fosse stato possibile per chiunque avere un sangue così differente. Essendo un uomo di fede e di azione sottopose il suo problema al Signore in preghiera chiedendo di essere illuminato al riguardo.  Non passarono molti giorni prima che lesse sulla rivista “Nuova scienza” dell’Ottobre 7 1995, e vi era a pagina 16 il seguente:”  Il ragazzo il cui sangue non ha padre:  Quasi non poteva credere ai suoi occhi! L’autore, Philip Cohen, citando un’articolo di David Bonthron e dei suoi colleghi all’Università di Edinburgo nella natura genetica. (Volume 11, pagina 164) spiegava che un certo bambino di 3 anni era stato trovato che aveva le cellule bianche del sangue contenenti solo 2 cromosomi x, il segnale della femmina, Per fare la storia breve, loro spiegavano che la causa probabile di tutto ciò era una auto attivante ovulo non fertilizzato che aveva successivamente (dopo un pò di tempo) divenuto fertile nel modo normale. Lo sperma sarebbe allora entrato solo in parte del diviso ovulo, creando allora questo fatto non usuale. Lo scienziato riteneva che la rimarchevole genetica del ragazzo dipendeva da un’alta percentuale di strane circostanze che si erano venite a combinare insieme, ed erano accadute dentro una breve finestra di tempo. Non credo che ne vedremo un’altro, commentò lo scienziato.  Qui vi era un’altro grande miracolo! Il nostro amico aveva ricevuto la risposta alla sua richiesta ed ancora il tempo dell’uscita della rivista sembrava proprio concordata come un vero regalo di Dio. I cromosomi del ragazzo, sicuramente non possono essere paragonati a quelli del Signore.  Per finire, riguardo l’arca dell’alleanza ho lasciato questo per ultimo. Trovo interessante, quasi intrigante, capire che il film di Steven Spielberg “i predatori dell’arca perduta” doveva uscire nel 1981, ricordo che guardandolo di tanto in tanto, e mi meravigliavo di ciò che lui stesse cercando di dirci, essendo di origine ebraica. Gli effetti soprannaturali attribuiti alla santità dell’Arca certamente ebbero il loro parallelo nel trovare l’arca reale.  Ma dopo in quello stesso anno, un annuncio fu fatto da un’altro team, dicendo che loro avevano localizzato l”arca in una grotta del Monte Nebo, la montagna da dove Mosè vide la terra promessa prima dell sua morte. Questo team includeva Tom Crotser, Jim Bollinger, e l’astronauta Jim Irvin. Irvin era stato precedentemente intervistato dalla bbc da Richard Baker, che gli chiese:”Che cosa stai facendo adesso?” fra le altre cose rispose:”Sto aiutando a trovare l’arca dell’alleanza in Giordania.” Ma fu nel Natale del 1981 che una citazione apparve, presa da “Straits times” di Singapore, intitolata “Abbiamo trovato l’arca!”    E così, sulla BBC, nel Gennaio del 1982 ( allo stesso tempo in cui Ron stava entrando nella grotta) Tom Crotse fu intervistato, ed egli mostrava fotografie dell’arca. Inoltre vi fu una nota nel Jerusalemm Post. Ora noi possiamo benissimo chiederci perché Crotser fu capace di ottenere le foto, mentre Ron non potè. Io lascerò i lettori di ponderare la materia. Per caso, non ho personalmente sentito più niente riguardo questo ritrovamento del monte Nebo, eccetto che è situato in una posizione appartenente sia al vaticano che al governo Giordano, quest’ultimo avrebbe rifiutato di rimuovere l’artefatto.  Un archeologo americano di nome David Lutz fece la seguente dichiarazione:” Un rabbino mi ha detto che questa scoperta non solo promuoverebbe la costruzione del tempio sul Monte Moria a gerusalemme, ma sarebbe pure il segnale della fine della diaspora, la dispersione del popolo ebraico. Sarebbe così influente dal ritenerlo un comandamento dato dall’Altissimo a tutti gli ebrei di tornale alla terra promessa. per i cristiani sarebbe un chiaro segnale che siamo vicini alla fine dei giorni e all’inizio del regno messianico.    Nessuna meraviglia che vi sia una grande eccitazione fra molti popoli, sia ebrei che cristiani. Uno si meraviglia Perché tutto si stia assommando allo stesso tempo . Stiamo entrando nel “Bivio della storia?” E se così, allora avremmo bisogno di sapere che strada intraprendere. Io non sono nella posizione di sapere o dire ciò che il governo Israeliano farà o non farà, ma la realtà è già fuori e già molte persone ne sono a conoscenza.  Molte persone hanno disegnato piani dalla profezia. Alcuni dicono che mancano ancora molte cose che prima devono accadere prima del ritorno del Signore, ma nel fare così distruggono l’urgenza e le parole del Nostro Signore:”Vegliate Perché non conoscete nè il giorno nè l’ora.”  L’interpretazione della profezia, particolarmente nella dispensazione cristiana, non è mai stata un compito facile. Non dobbiamo farci fuorviare, dovremmo piuttosto focalizzarci sulla nostra preparazione personale, non importa quando il Signore verrà se fosse stato importante e necessario ce lo avrebbe detto il fatto che non è così dimostra che ciò che è realmente necessario è essere preparati.    Secondo voi che cos’e l’artefatto del Monte Nebo? Io non accuso Crotser di essere bugiardo. Certamente lui ha trovato qualcosa. Ma cosa? Io credo una copia dell’Arca, fatta nei giorni di geremia, e deposta nella grotta secondo le parole trovate in 2 Maccabei 2:4-8. Perché Geremia avrebbe agito così Perché lui era un’uomo di grande integritàed onore verso il Signore, egli viveva tra le persone, proprio il suo popolo, che erano disonesti. Loro avrebbero guardato ogni sua mossa, ed avrebbero voluto sapere che cosa stesse facendo. Questo avrebbe potuto significare che qualcuno avrebbe potuto trovare l’arca e prenderla, e lui non voleva che questo accadesse. Così ne fece una copia e la portò sul monte Nebo.    Vi è un’altra storia riguardo l’arca che necessita essere menzionata prima che concluda il mio articolo. Nel 1992 Graham Hancock scrisse un libro, pubblicato da William Heinemann, intitolato” Il segno ed il Suggello” E” il resoconto del suo viaggio in Etiopia alla ricerca dell’Arca, che per tradizione è tenuta segreta da un popolo che è un misto di giudaismo e cristianità. Hancock non fu mai capace di ottenere l’accesso alla costruzione dove questa arca è custodita e che è streattamente guardata da un monaco che si chiama Abba Fameray.  La storia di questa arca dice che re Salomone ebbe un figlio dalla regina di saba, il cui nome era Menelich e che quando menelik fu verso i suoi vent’anni andò a Gerusalemme e fu trattato molto bene da suo padre, che gli chiese quale regalo gli sarebbe piaciuto portarsi con se.” L’arca dell’Alleanza” disse prontamente il giovane, che però ricevette una risposta negativa. Menelik fu dispiaciuto da questo rifiuto e successivamente portò con se alcuni compagni con cui rubò l’arca nottetempo e la trasportò in Etiopia, dove sarebbe rimasta fino ai giorni d’oggi. Questa storia può essere trovata nell’enciclopedia britannica che aggiunge che l’arca si trova in una città chiamata Axum. questa è propio una storia nella mia opinione, sono sicuro che se un fatto del genere fosse realmente avvenuto ” una guerra santa” ne sarebbe scaturita e che figura avrebbero fatto i figli di Israele se fosse realmente accaduto un fatto del genere senza una decisa risposta da parte Loro? Comunque a parte la tradizione etiope non vi è altro riscontro di tutto cio.    Alla fine ho qui alcuni indirizzi di cui potreste prendere buona nota.  Jonathan Grey  p.o. Box 3370, Rundle Mall,  Adelaide, South Australia. 5000    Ron Wyatt  wyatt archeological Research  713 Lambert Drive  Nashville, Tennesse, USA 37220    Adesso la storia prosegue con altri particolari.    Nel corso della ricerca della grotta “Geremia” sotto il Calvario, un team di archeologi, guidato da Ron Wyatt, ha scoperto il sito della crocifissione e proprio sotto di questo il sito dell’Arca dell’Alleanza, come appena descritto nella storia precedente.  Un particolare interessante riguardo lo scavo è aggiunto da Ron in particolari. Il team stava lavorando da quasi 2 anni con pochi risultati. Una sera mentre erano seduti a tavola per cena si aprì una discussione al riguardo. Danny disse:” Abbiamo esplorato l’intera zona, non vi è alcuna traccia di una grotta o tunnel, cosa faremo ora?” “Se l’arca è in quel luogo” replicò Ron sarà sicuramente nascosta in una grotta. Ho la netta sensazione che dovremmo rompere la roccia”. “Sono d’accordo” Disse Ronny. “Ma c’è un problema” concesse Ron.” Comprendete quando dura è quella roccia? Sarebbe un lavoro estremamente duro. dovremmo usare martelli ed altri utensili similari”. Deeny si rinchiuse in un pensoso silenzio e poi riprese a parlare.” Io sono pronto! Credo che dovremmo provarle tutte.” Così fu deciso, in fondo quella era l’ultima carta. Il giorno successivo cominciarono i lavori.Per loro sollievo non passò molto tempo che rompendo la roccia entrarono in uno spazio aperto. Dietro a questo c’era una grotta. Tutti si accalcarono attraverso il passaggio.” avete compreso? esclamò Denny”in effetti siamo dentro il Monte Moria. Dapprima sembrava una cosa eccitante ma in fondo non avevano trovato ancora niente. Continuarono a cercare e scoprirono che questa caverna era solo l’inizio di varie grotte naturali collegate da tunnel. L’anno successivo fu speso esplorando molte di queste grotte. Ma non trovarono nessuna evidenza che queste fossero state visitate da esseri umani. per aumentare la difficoltà della loro opera, scoprirono che queste grotte non erano del tutto collegate fra loro, così dovettero spendere molte ore per cercare di collegarle e sempre trovarono che questi tunnel erano vuoti. L’inverno successivo, il terzo per l’esattezza, se ne tornarono alle loro residenze in gerusalemme. Sebbene fosse freddo di fuori, loro sapevano che le grotte avrebbero avuto una temperatura più mite.    La promessa.    Ron stava cominciando a pensare che stesse buttando via il suo tempo. Aveva forse frainteso ciò che avrebbe dovuto fare? Eppure aveva la netta fiducia che Dio risponde sempre alle preghiere più sincere. Aveva avuto così tante esperienze al riguardo, così pregò di nuovo con tutto il suo cuore. Chiese di sapere che cosa fare prima di iniziare di nuovo. Delle volte quando pregava la risposta giungeva con un’impressione e talvolta non subito. Come pregò questa volta fu subito rassicurato che avrebbe trovato l’Arca dell’Alleanza. Ron pose la sua fiducia in quella risposta. Comunque le cose non potevano essere peggiori. Danny e Ronnie ebbero sintomi di Pneumonia e dovettero tornarsene a casa dopo pochi giorni. Ron stesso non stava affatto bene, ma con poerseveranza, od ostinazione continuò a lavorare.    Lo scout sotterraneo.    Loro avevano un giovane scout che chiameremo “Rafat” per non svelarne l’identità. Ogni volta che si apriva un piccolo passaggio di dimensioni ridotte, Ron lo avrebbe utilizzato per andare in esplorazione e riportare ciò che avrebbe visto. Così dopo un pò trovarono uno di questi stretti passaggi che Ron non poteva penetrare. Mandò così il ragazzo in avanscoperta.    Il terrore nei suoi occhi.    Il ragazzo entrò ma quasi subito dopo se ne usci farneticando:” Cosa c’è la dentro? Cosa c’è la dentro?” Gridò ed era tutto tremante. I suoi occhi trasparivano un terrore incredibile. Eppure Rafat disse che non aveva visto niente! Comunque il suo terrore era reale. Non volle più tornare indietro di nuovo. Che cosa era che Rafat aveva sentito? Ron non avrebbe dato a quella camera un’altro sguardo, se non fosse stato per il terrore di rafat. Ora Ron era eccitato. Lavorando sodo riuscì ad allargare il passaggio e vi entrò.  Nella camera.  Aveva solo la torcia con se.  pensando alla faccia di rafat Ron dette un’occhiata al suo orologio: erano le 2 del pomeriggio del 6 Gennaio.  Sotto l’effetto della torcia qualcosa sembrò brillare. Spostò le rocce che incontrava sul suo passaggio. Era un lavoro lento. Nel suo spostare i detriti trovò dei pezzi di legno e delle pelli, queste al suo contatto si mutarono in polvere. Le pelli di animali giacevano su di un tavolo che sembrava d’oro. Il suo cuore cominciò a battere più velocemente, sapeva ciò che stava toccando: erano reperti del primo Tempio, quello di Salomone. Non potè scoprire l’intero tavolo, Perché lo spazio non glielo permetteva, ma lo esaminò a lungo. Secondo Ron era il tavolo della presentazione dei pani descritto in Levitico e fatto nel 1446 avanti Cristo.    Spacco nel soffitto prodotto da un terremoto.    Con le sue vene percorse dall’adrenalina, Ron cercò di ispezionare l’antro per vedere tutto ciò che poteva ma non c’era molto altro. Cominciò ad ispezionare il soffitto e qualcosa catturò il suo interesso. Vi era una crepatura nel soffitto,con una sostanza scura dentro di essa. Lavorando ancora per spostare i detriti per giungere dall’altra parte della grotta, vide come una scatola di pietra. Il coperchio di questa era letteralmente spaccato in due. La parte più piccola delle 2 fu rimossa da Ron per creare uno spazio nella scatola di pietra.  Lui non potè guardare dentro Perché la cima era molto vicina al soffitto. Ancora sapeva che cosa essa conteneva.. La parte rotta del coperchio dove era aperto, era direttamente sotto la rottura del soffitto che avevo accennato prima. E la sostanza scura era caduta dalla spaccatura del soffitto dentro la spaccatura della scatola di pietra. Lui lo seppe Perché la parte superiore del coperchio ne era anche impregnata.    Il significato di Tutto ciò.    Fu a quel punto che tutti i pezzi cominciarono ad andare insieme. Istantaneamente la mente di Ron comprese il significato di tutto. La spaccatura trovata in superficie vicino al buco fatto per sostenere la croce di Gesù era la fine di quel piccolo cunicolo, proprio li nel soffitto dove adesso si trovava finiva il passaggio che il terremoto aveva prodotto. Ora sapeva con sicurezza che l’Arca era nella casa di pietra. ma la più sconvolgente ed emozionante scoperta era che il sangue di gesù Cristo era in effetti caduto sul propiziatorio o sedia della misericordia. Ron svenne dall’emozione, erano circa le 2 e 45 pomeridiano. Era divenuto il primo testimone moderno del più grande avvenimento della storia umana.  Ora comprendeva Perché il suo team aveva avuto bisogno di 3 anni prima di trovare questa camera, 3 anni in cui si era anche sentito sfiduciato ed abbattuto. Se loro avessero trovato subito il sito giusto, non avrebbero mai scavato intorno e sulla cima e non avrebbero fatte le scoperte che messe assieme davano un ben altro contorno a tutta la storia. Probabilmente sarebbero entrati nella camera e trovato l’arca ma non avrebbero intuito tutta la parte più interessante della storia.    LA PROMESSA MANTENUTA.    La promessa era stata mantenuta, purtroppo per Ron proprio in quel momento ebbe un’altra netta sensazione spirituale:” Io ti ho promesso che l’avresti trovata. Ma verrà fuori al tempo debito!” nella sua frustrazione Ron fu almeno ricompensato dalla gioia della scoperta appena fatta.    La condizione della camera, completamente ripiena di detriti,, non permisero a Ron di fare di più. Per poter portare fuori qualcosa avrebbe dovuto trovare la via originale. Così prese la decisione di tornare indietro attraverso il pertugio che aveva praticato, suggellandolo con una pietra, in modo che ritornandovi solo lui poteva sapere quale pietra spostare.  A quel tempo Ron non condivise con nessuno la scoperta. Aveva bisogno di tempo per pensare sul da farsi. Il suo piano era quello di trovare l’arca e di portarla fuori, ma per ora era impensabile.    Tentativo di fotografare.    Successivamente tentò di fotografare l’Arca con una Polaroid, con una camera a 35 millimetro e con una videocamera. In ogni caso le foto erano completamente offuscate proprio nella parte che egli sperava fosse la più chiara. Capì così che il Signore non voleva permetterlo.  Bob Morrel uno dei suoi più fidati collaboratori riuscì a vedere le ali del cherubino sulla scatola.    Rapporto alle autorità ebraiche.  Ron fece diverse esplorazioni della grotta e riportò alle autorità pertinenti la notizia della sua scoperta. Forse questi non percepirono ciò che Ron riportava loro o forse sapendo i problemi che questo avrebbe causato se fosse stato reso noto il tutto, loro dissero a Ron di non parlarne con nessuno. Era troppo tardi per quello lui dovette confessare che aveva già parlato con alcune persone. Allora loro gli chiesero di non rivelare più dettagli di ciò che aveva già fatto.  Qualche tempo dopo, Ron fu capace di presentare qualcosa dello scavo alle autorità ebraiche, che convinse loro che in effetti Ron aveva trovato davvero dei reperti del primo Tempio. Le autorità ebraiche decisero allora di provare quale sarebbe stata la reazione pubblica.      Verificando la presenza dell’Arca    In una delle sue successive visite alla grotta, Ron prese con se uno strumento medico usato per le operazioni chirurgiche ortopediche (Usato per vedere dentro il corpo umano). Voleva essere sicuro che l’Arca dell’Alleanza fosse realmente dentro la cassa di pietra. Per sua sorpresa lo strumento non penetrava la dura roccia e così dovette riusare scalpello e martello. Riuscì a produrre lo spazio necessario per introdurre il colonoscopio. Questo aveva una notevole fonte di luce. Ron lo mandò giù rotando la lente fino a che vide ciò che riconobbe come il fondo della corona modellante intorno al propiziatorio. Poi vide il piatto d’oro da parte. Il colonoscopio ha limiti nel mostrare solo poche aeree per volta, anche la latitudine di rotazione era piccola, così Ron non poteva vedere un gran che. Comunque ciò che vide era abbastanza per identificare l’Arca.    Profondità del passaggio.    In una successiva spedizione, un altro membro del suo staff verificò lo squarcio prodotto dal terremoto, lui stava dal di sopra e Ron all’interno della camera e si passarono un metro metallico per poterne misurare la lunghezza di tutto il condotto creatosi dopo il terremoto. Questo era lungo circa 6 metri.    Utensili nella grotta.    La camera stessa era 7 metri lunga per 4 su tutte e due le pareti ed il soffitto si trovava a circa 2 metri e mezzo.  Gli oggetti nella camera che potevano facilmente essere identificati erano l’arca dell’alleanza nella cassa di pietra, il tavolo della presentazione dei pani, l’incensiere d’oro ed il candelabro dalle sette braccia. Quest’ultimo non aveva nessun segno di resti di candela su di se, bensì piccole, lampade d’olio come  eventuali candele. Altri oggetti nella grotta erano: una grande spada; un efod; una mitra con una pomegranite d’avorio; una stadera di bronzo e numerose lampade ad olio. Vi era anche un anello di bronzo che sembrava essere la per sostenere una tenda o qualcosa di simile. Vi erano altri oggetti nella camera, ma non fu possibile identificarli con certezza. Tutti questi oggetti erano coperti dalle pelli di animali.    L’ARCA DELL’ALLEANZA.    L’arca è descritta in Esodo 25:17-21 era fatta di legno rivestito d’oro. Il propiziatorio ed i cherubini erano un unico pezzo d’oro. Vari antichi scritti descrivono i cherubini con le ali come fosse al di sopra. In effetti esodo 25:20 e 37:9 indicano che le ali erano al di sopra delle loro teste in orizzontale. il propiziatori è spesso 22 centimetri. Le tavole di pietra sono ancora dentro l’arca, sotto il propiziatorio. Sul dietro dell’arca vi è un piccolo aperto cubicolo che ancora contiene il “libro della legge” ed è presumibilmente quello scritto da Mosè stesso. per quanto riguarda la conoscenza di Ron il libro di genesi non è la, bensì solo Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. La cosa che più affascinò Ron era che questi rotoli, scritti su pelli di animali erano in perfetta condizione al tempo del ritrovamento.    Le lampade mostravano la direzione del vento.    Gli uomini che avevano portato questi oggetti del Tempio nella camera avevano anche sigillato l’entrata originale alla camera. Vicino a questo luogo, Ron trovò un totale di 7 lampade d’olio che loro si erano lasciati dietro. La fuliggine sulle lampade e sulle rocce dove queste riposavano mostravano chiaramente la direzione della brezza che le seguiva nell’entrata del tunnel. Una di queste lamoade era molto ornata. Mostra caratteri assiri, il che è perfettamente consistente con l’influenza culturale nella giudea di quel tempo proprio prima dell’assedio Babilonese di gerusalemme.    Suggellando il passaggio.    Ron apprese la lezione di quanto importante fosse di essere cauto con coloro che avrebbe condiviso questa informazione. Vi erano state numerose esperienze con persone che avrebbero potuto portare al disastro, se non fosse stato per un intervento divino.  Un ben noto evangelista americano si presentò allo scavo un giorno. Credendo nell’onestà dell’uomo, Ron condivise con lui lo scopo della sua ricerca e lo invitò nella camera. Il visitatore fece molte promesse grandi di assistenza. Più tardi, dopo che Ron se ne era andato a casa, una squadra di persone associate all’evangelista venne al sito, dicendo alle autorità che loro facevano parte della spedizione di Ron e che lui si sarebbe aggregato a lro nei prossimi giorni. Entrarono nella camera e cominciarono a scavare, quando le pareti della grotta crollarono su di loro e per poco non furono sepolti vivi. Velocemente impacchettarono tutte le loro attrezzature e se ne andarono. Purtroppo questo fatto fece si che lo scavo dovette essere rifatto quasi da capo.    Il tunnel sigillato.    Questo ed altri avvenimenti potarono la nostra squadra a sigillare il tunnel che guidava alla camera. Sarebbe stato impossibile portare fuori qualsiasi oggetto da quel perugino che era rimasto.    La ricerca del passaggio originale.    Prima di sigillare permanentemente il tunnel, Ron aveva rivisitato la camera dell’arca ed aperto l’entrata originale (dietro dove erano state rinvenute le 7 lampade d’olio), per vedere se avesse potuto tracciare il passaggio originale fino alla sua origine. Dall’altra parte dell’entrata bloccata trovò un largo tunnel che si estendeva in varie direzioni ma tutte queste erano chiuse con grandi pietre.  Quali di questi era il passaggio preso dagli uomini che portarono l’arca 2500 anni prima?   Qualche tempo dopo, un radar avrebbe scoperto un tunnel che da dentro la vecchia città avrebbe portato alla zona del Calvario ad una profondità di circa 20 piedi.  Successivamente Ron trovò l’entrata ad un tunnel sotto la sezione musulmana della città. Il posto è noto come “la grotta di Zedechia”.  Dopo pochi metri dall’entrata di questa vi erano grandi detriti di roccia e sporcizia. Sembrava che qualcuno avesse tentato di camuffare il tunnel scavato dall’uomo per farlo passare come un tunnel naturale.  Come ultimo tentativo fu cercato tramite questo di arrivare alla camera dell’Arca”. Dopo un duro lavoro, tutto sembrava inutile.    Un senso di indegnità    Di tutti i progetti a cui aveva preso parte, era in questo che un vago senso di indegnità sempre pervase in Ron. Si stava ricordando di molti esempi biblici di uomini che avevano fatto un duro lavoro per Dio, ma che in qualche modo avevano fallito( come per Mosè la perdita della terra promessa). Ron era solo troppo consapevole di quanto serio poteva essere per lui disattendere la volontà di Dio. Cominciò allora a considerare che forse aveva fatto qualcosa che il Signore non aveva gradito? Certamente Dio non aveva bisogno di lui per fare ciò avrebbe ritenuto necessario, avrebbe anche potuto usare un’altra persona. Erano ora quasi 9 anni da quando aveva trovato il luogo dell’arca. Sarebbe stato “licenziato” proprio ora come Mosè prima di vedere la Palestina?    L’uomo che sapeva.  Allora Ron ebbe un’esperienza che cambiò la sua vita. Vi erano 3 persone che lavoravano con lui quel giorno. Ron era giù che lavorava con il radar, e gli altri erano impegnati in altri lavori. Uno di questi tre stava consumando il suo pasto all’ombra di un grande cespuglio.  “Dio ti benedica in ciò che stai facendo”. Ron si girò e vide alto sopra di lui, un uomo alto dai capelli scuri. Costui vestiva un vestito ed un copricapo simili a quelli indossati nei tempi biblici, eccetto che la sua bianchezza era senza pari.”Dio ti benedica in ciò che stai facendo” ripetè lo straniero, una dichiarazione sorprendente, infatti virtualmente nessuno sapeva cosa Ron stesse facendo. “Sei di questa zona chiese Ron? Cercando di essere educato.  L’uomo replicò con un semplice “no” e poi rimase in silenzio per qualche attimo. Poi la figura in bianco riprese” Sono sulla strada dal Sud Africa che porta alla Nuova Gerusalemme.” Ron fu così sorpreso che non potè aggiungere altro, solo lo continuò a fissare stupito. Di nuovo lo straniero ripete:” Dio ti benedica in ciò che fai.” Si voltò e se ne andò. Dopo un momento, l’altro uomo che stava mangiando (che non potè vedere il visitatore a causa del grande cespuglio) disse,”Ron pensi che abbiamo parlato con un angelo?” Ron replicò “Minimo” Poi andò dagli altri due uomini che avrebbero dovuto per forza vedere l’uomo Perché avrebbe dovuto passare davanti a loro per andarsene. “L’avete visto?” Chiese ad alta voce. “Chi?’ “Quell’uomo!” Nessuno aveva visto l’uomo che Ron cercò di descrivere, ne entrare ne uscire. Ron tirò le sue conclusioni, lui sapeva di aver parlato e visto lo strano personaggio, ma nessuno intorno a lui potè vederlo. Lui ebbe la netta sensazione che Dio volesse rincuoralo dalla sua frustrazione. Se Cristo od un angelo sia apparso a lui, non importa che da questo Ron ebbe un rinnovato vigore nel compiere il suo lavoro.

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